Dopo
la pausa estiva, ad ottobre è tornato l’appuntamento
con “I Racconti
della Terra”,
giunto alla sua settima puntata, che ha avuto come cornice
la città di Lucera e l’agriturismo “Il
carretto”, che ha ospitato una serie variegata
di ospiti, che spaziavano dalla politica all’imprenditoria,
dall’agricoltura al sociale…
Ma introduciamo prima la città di Lucera, culla di
storia e di tradizioni le cui origini si perdono molto lontano,
nel tempo. Due sembrano le derivazioni più probabili
per l’origine del toponimo: “lux cereris”,
chiaro riferimento latino alla luca della dea Cerere, che
dava fecondità alle campagne, oppure l’etrusco
“luceres”, nome di un’antica tribù.
Nel passato, la città risultò molto fedele a
Roma tanto che, com’è stato ricordato anche dall’Assessore
Comunale alla Cultura ed alla Pubblica Istruzione, il dott.
Nicola Ciccarelli, a Lucera si poteva “battere
la moneta” e molte antiche monete del tempo
sono serbate nel museo ospitato da Palazzo Nicastri, nel cuore
antico della città. Del tempo resta anche un prezioso
tesoro architettonico, si tratta dell’ augusteo, primo
in Italia per grandezza e secondo in Europa. Lucera fu elevata
a capoluogo di Puglia e Basilicata dall’imperatore Costantino,
in seguito subì la dominazione dei Longobardi e fu
al centro delle lotte normanno-bizantine. L’epoca più
fulgida venne con Federico II, quando Lucera
divenne la città dei Saraceni: proprio all’imperatore
svevo appartiene la grande mensa marmorea che costituisce
l’altare maggiore del Duomo cittadino. La città
cambiò spesso fisionomia con le dominazioni successive:
Carlo II d’Angiò, per cancellare
le tracce saracene, edificò la splendida chiesa di
San Francesco. Altre bellezze da vedere sono il Castello,
sorto in epoca angioina sull'acropoli della città romana,
sui resti del palazzo di Federico II, il
settecentesco Palazzo di Giustizia…Nel secondo dopoguerra,
iniziò a consolidarsi il ruolo di Lucera come centro
agricolo.
La coltivazione prevalente è quella cerealicola, che
alimenta anche l'industria di trasformazione. Seguono l'olivicoltura
e la vite. Siamo nella zona di produzione del vino Doc "Cacc'e
mmitte", il disciplinare è del 1975,
quando i vini Doc erano quasi assenti in Puglia. Di questo
vino rosso, dal sapore unico e dalla fama che si estende ben
oltre i confini provinciali, si è parlato insieme al
dottor Mauro Cappabianca, enologo della Cantina Cooperativa
Sveva, che lo produce.
Il “Cacc’e mitte” ha accompagnato
l’ottimo menù a base di prodotti tipici dauni
realizzato, per la trasmissione, dallo chef Beppe
Zullo: involtini di melanzane con ripieno di pane,
caciocavallo e salumi, trofie con patate, pomodori e zucchine,
cosciotto di suino con patate al forno, pere, non a caso,
cotte con “Cacc’e mitte”.
Restando in tema di prodotti genuini, si è parlato
soprattutto di olio di oliva insieme ad Antonio Di
Battista, titolare dell’Azienda Di
Battista di Lucera, specializzata nella produzione
di olio, sott’oli e conserve alimentari che stanno varcando
i confini nazionali e che riscuotono molto successo sulle
tavole, così come nella commercializzazione. Una cucina
sana e gustosa, certo lontana dal gusto di Federico
II, che amava piatti particolari, ad esempio i colombi
in salsa di miele, così come lontane sono oggi le norme
del bon ton rispetto all’epoca medievale. Con l’esperto,
Antonio Tarantino, si è parlato del
passato, quando uomo e donna mangiavano nello stesso piatto,
non si usava più di un bicchiere e trovare un tagliere,
in casa, era un lusso, e dell’importanza del bon ton,
della giusta accoglienza, al giorno d’oggi, ovunque
ma, in special modo, in una struttura agrituristica. Recentemente,
alcune indagini hanno sottolineato il trend in crescita di
turisti che prediligono le sane e rustiche aziende agricole,
per la ristorazione e anche per l’ospitalità,
affezionandosi a piatti particolari e tipici che, difficilmente,
potrebbero gustarsi altrove.
L’assessore comunale, dott. Ciccarelli,
ha sottolineato la validità di Lucera come risorsa
per il turismo dell’intera Capitanata, augurandosi una
sempre più massiccia presenza di viaggiatori che vogliano
ammirare le bellezze del luogo. Gli ha fatto eco la dottoressa
Luigia Cirsone, vicepresidente dell’associazione
socio-cultura CIF della Puglia, che sottolineato quanto la
parte femminile di Lucera, sia attenta a varie iniziative
e sostenga anche la gastronomia con appuntamenti interessanti
e realizzazioni importanti, che spesso vantano un sapore multietnico,
grazie alla presenza di una numerosa comunità di immigrati.
Durante la trasmissione, sono state presentate le interviste,
realizzate presso l’Università di Foggia, con
il Rettore dell’Ateneo, prof. Antonio Muscio
e con il Presidente della Provincia, dott. Carmine
Stallone. Entrambi si sono fermati sul concetto di
identità del territorio e sull’importanza del
rafforzamento di quest’ultima per promuovere la crescita
della Capitanata.
Altra presenza molto gradita è stata quella dell’Assessore
Provinciale alla Formazione, dott. Giuseppe Calamita,
che ha parlato delle defaillances foggiane in tema
di cultura d’impresa e della necessità di rafforzare
l’imprenditorialità locale, anticipando una serie
di progetti ed illustrando molte realizzazioni, facenti capo
alla Provincia, in tal senso. Iniziative miranti, tra l’altro,
ad arginare il pericoloso esodo di giovani, neolaureati, verso
terre più prospere, del Nord, per esempio.
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