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Presentazione I Racconti della Terra
 

SINTESI DELLA 73 ° TAPPA - CARLANTINO

Il comune di Carlantino fa parte della comunità montana dei monti dauni settentrionali e sorge immediatamente a ridosso del Molise, si tratta di una terra ricca di iniziative e particolarità, capillarmente valorizzate dall’Amministrazione Comunale, come ci ha spiegato anche il sindaco Vito Guerrera. La cittadina si adagia lungo una collina, nella valle del fiume Fortore e sovrasta il lago di Occhito, sede di una delle dighe maggiori d’Europa, oggi visitabile grazie all’impegno dell’Associazione “Araba Fenice”, molto attiva nel coinvolgimento delle scuole sul bene prezioso che è l’acqua, come ci hanno spiegato il Presidente, l’assessore M. Ivana D’Amelio e il vicepresidente, Biagio Rosato. La zona del lago presenta un immenso patrimonio botanico, con boschetti di pioppi e la tipica vegetazione della macchia mediterranea, cui si sommano altre specie particolari, come le orchidee selvatiche. Tra specie rettili, farfalle e uccelli, tra cui molti rapaci e uccelli acquatici, nella zona si segnala l’ormai difficilissimo da reperire lupo!
Monte S. Giovanni, che si erge a nord-est del pease, è sede di ritrovamenti archeologici romani, risalenti ai primi secoli avanti Cristo, ne abbiamo parlato con il presidente dell’Associazione “Arca”, Pasquale Capozio, e con un socio, Emilio Perna. Con la guida di Gennaro Iosa abbiamo scoperto i tesori custoditi nel museo del paese: una collezione di circa 700 monete di varie epoche, ricostruzioni di corredi funerari, “proiettili” antichi, gioielli, resti di armi sannitiche e molto altro ancora. L´origine di Carlantino non ha date precise, anche se le prime notizie certe si fanno risalire intorno alla fine del ´500. Nacque in seguito all´iniziativa espansionistica del principe Carlo Gambacorta, feudatario della vicina Celenza Valfortore, ed il paese deve il suo nome attuale ad un vezzeggiativo di quello del suo fondatore: Carlettino o Carlentino.
L’albero genealogico della città (563 famiglie) è stato interamente ricostruito in 30 anni di studio e 1,2 km di carta (!) dallo studioso Girolamo Iosa. La ricerca si deve alla forte endogamia del paese, il costume cioè di contrarre matrimonio esclusivamente all'interno del proprio gruppo sociale locale, ciò avrebbe determinato alcune particolarità genetiche e l’interesse degli scienziati.
Aattraverso le parole dello scrittore Salvatore Cafano siamo andati alla ricerca delle particolarità dialettali del paese. Luoghi da visitare da queste parti sono anche la cattedrale di San Donato e la cappella della SS. Annunziata dove abbiamo incontrato il parroco, don Giovanni Di Domenico.
Ma veniamo alle bontà, e sono molte, visto che l'economia del paese è prevalente rurale. “I racconti della terra” ha visitato due frantoi e incontrato i titolari, Gennaro Palancia e Pietro Di Marco, specializzati in oli di altissima qualità e di varietà particolari, come quelli aromatizzati, prodotti nel sistema di lavorazione, rispettivamente, a ciclo continuo e tradizionale.
Al ristorante “Il Rifugio”, dove abbiamo degustato piatti tipici preparati dalla giovane e brava chef Antonella Pozzuto, siamo stati testimoni di ogni ben di Dio, grazie alla partecipazione di produttori locali ( Caseificio Monte S. Giovanni di Pisani Angelo, Sughi pronti L'ANTICO CASALE di Pozzuto Saveria, Forni: Coscia Michele - Galoppo Fernando - Coscia Giovanni). Le loro eccellenze sono state presentate da Donato Pisano , titolare dell’azienda Conserve “Monti Dauni”.
Buona visione!

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