Questa
puntata è ambientata in una cornice da sogno, in un’atmosfera
che ci immerge nel passato lontano, il XVI secolo, quando quella
che oggi è una delle sale ricevimento più apprezzate
di Capitanata era solo un antico maniero, adibito a cantina e
alla trasformazione dei prodotti agricoli. Lo scenario è
Tenuta Casale “Santa Maria”, un piccolo gioiello immerso
in trenta ettari di terra coltivata a uliveto, tra pini e querce
secolari. Qui abbiamo incontrato, in una veste diversa, il maestro
chef Lello d’Agostino, direttore della struttura che, oltre
ad accompagnarci in cucina per scoprire la produzione dei piatti
e a mostrarci l’impiattamento, il prodotto, per così
dire, finito, ci ha spiegato come la tenuta sia una piccola azienda
in cui operano oltre 50 dipendenti e come ogni cosa sia al suo
posto e ci sia un posto per ogni cosa.
Le prelibatezze del menù che ha accompagnato la serata,
intitolata “Festa degli Sposi” e dedicata alle coppie
che hanno scelto questa cornice per il proprio giorno più
bello, non hanno confronto.
Dal “piatto di apertura” (Espressino freddo alla moda
del Nostromo) all’antipasto in cui il mare e la terra si
incontrano (Cannolo di mazzancolla con mousse di patate all’aglio
dolce, sfera di salmone selvatico con spuma di caprino e sintonie
di zenzero, sformatine di parmigiana alla siciliana), ottimi i
primi (Riso violone nano mantecatto all’onda con delizie
dell’Adriatico, pomodori passiti all’olio, clorofilla
di prezzemolo e pesto di olive nolche, nonché Cupoletta
di caavatelli di grano arso con carboncelli ed erbe spontanee
dell’alta Murgia su crema di fave e cavolfiore), eccellenti
i secondi (Millefoglie di pesce persico e pesce spada con pomodori
ramati, friggiteli e tortino di lampasciuoli su vellutata allo
zafferano) e il “piatto di mezzo” (Fondente di mozzaerella
di bufala in batuffolo di kataifi su goccia di fonduta di pecorino
dauno), dulcis in fundo, nel senso letterale dell’espressione,
con Bocconotto della tradizione con crema inglese e perle di frutta
autunnale e Torta celebrativa. Per la realizzazione della sola
torta, lo chef ha lavorato per oltre sei ore (due delle quali
alla composizione di una splendida scultura in zucchero raffigurante
due tortore, simbolo dell’innamoramento).
Il tema della puntata, “sapienza e accoglienza”, è
stato quanto mai opportunamente discusso anche con il maitre,
Leo Belgiovine, che ha presentato il suo staff e celebrato la
cura del servizio, in cui la parola approssimazione NON DEVE ESISTERE.
Ospite della serata anche l’assessore provinciale alle politiche
attive del lavoro Giuseppe Calamita, il cui assessorato è
da anni attivo in tema di professionalità, come testimoniano,
tra l’altro, i progetti di successo (anche in termini occupazionali)
realizzati lo scorso anno.
Con Francesco De Monte, presidente di una cooperativa per la valorizzazione
e trasformazione della Bella di Cerignola, abbiamo parlato di
quest’ottimo prodotto del Tavoliere Meridionale, mentre
con l’imprenditore Antonio Gervasio, dell’omonima
azienda di Orta Nova, abbiamo parlato di tutto quanto è
possibile trovare nella sua attività, particolarmente utile
agli sposi, protagonisti della serata, quanto a materiale edilizio,
arredamenti da bagno, soluzioni funzionali, moderne e personalizzate
per la casa. E gli sposi? Abbiamo intervistato anche loro, ma
solo una piccola rappresentanza delle quasi 150 coppie presenti.
Tutte hanno elogiato la struttura e spiegato i motivi che li hanno
spinti a sceglierla quasi ad occhi chiusi: la cura degli interni
e gli splendidi scenari esterni, i menù a prova di palati
esigenti, la professionalità del servizio e dell’accoglienza.
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