Il toponimo “Orsara
di Puglia” viene dal latino “ursus”, da
cui deriva l’antico “Ursaria”, ossia “luogo
degli orsi”. Nell’VIII secolo, nelle grotte orsaresi,
si insediarono i monaci basiliani. Testimonianza di questa
presenza è la grotta di San Michele Arcangelo, patrono
della città, che si trova all’intero della Chiesa
dell’Angelo, una delle più fulgide bellezze del
luogo. Nel 1200, grazie alla posizione a 635 metri di altitudine,
Orsara divenne sede dell'ordine spagnolo dei Cavalieri di
Calatrava che, sul finire del XIII secolo, tornarono in Spagna
per combattere contro i Mori, lasciando la propria residenza
al discusso futuro Papa, Bonifacio VIII. Di quel periodo resta
una splendida ed ammirabile testimonianza nel Palazzo Baronale,
restaurato dai Cavalieri e adibito a loro residenza. Attualmente,
la città di Orsara conta circa 3.300 abitanti, appartiene
a quella zona della provincia di Foggia nota come “Subappennino
Dauno Meridionale” e domina dall’alto la Piana
del Tavoliere.
L’economia orsarese si basa, essenzialmente,
sul primario, nonostante siano presenti numerose aziende,
soprattutto artigianali. Settore trainante è l’allevamento
ovino, bovino, suino e avicolo, seguono la cerealicoltura,
che contribuisce al 90% delle produzioni agricole totali,
l’olivicoltura e la produzione di uva da vino. Ben un
terzo dell'agro orsarese, difatti, è costituito da
prati, pascoli e boschi.
Da queste parti, l’atmosfera del passato
si respira pressoché ovunque, nei resti delle antiche
mura medioevali, con le loro tre torri, e nei molti monumenti
da ammirare: la Chiesa dell’Annunziata, costruita nel
X/XI sec e recentemente restaurata, caratterizzata da due
cupole arabeggianti tipiche dello stile architettonico bizantino,
la Chiesa di san Nicola di Bari, risalente al XVI secolo,
il convento di San Domenico, edificato nel Quattrocento, la
cinquecentesca Chiesa Parrocchiale e la Fontana Pubblica,
nota anche come Fontana Nuova. Un comune che si è segnalato
particolarmente, oltre che per la bellezza dei luoghi, per
il calore dei suoi abitanti. Cornice della nona puntata è
stato il Ristorante “Donna Cecilia”. Qui ci ha
accolto il proprietario, Michele Trivisano, che ha evidenziato
l’importanza di saper creare un’atmosfera “comoda”,
quasi “casalinga”, dove il cliente si senta a
proprio agio e possa gustare gli ottimi prodotti rigorosamente
provenienti dalla zona. La bontà di queste produzioni
è stata particolarmente esaltata dalla maestria di
Antonetta Ruscito, regina dei fornelli del “Donna Cecilia”
e moglie del titolare. Dalle abili mani della signora Ruscito
sono venuti fuori gli ottimi piatti serviti durante la puntata:
bruschette con fagioli e cotechino, soffritto di maiale, orecchiette
con funghi e cacioricotta, agnello con patate al forno. Il
menù è stato accompagnato da salumi, formaggi,
olive, vini, frutta secca…tutto in nome dell’autoctono.
Non dimentichiamo, infatti, di essere in uno dei Comuni del
foggiano che si sono distinti, particolarmente, per la difesa
e la valorizzazione delle produzioni locali, come ha sottolineato
anche il sindaco, il dottor Mario Simonelli, che ha presentato
le grandi ricchezze di questa fetta di Subappennino parlando
di “fenomeno Orsara”, viste le enormi potenzialità
e l’attenzione che la città, negli ultimi anni,
ha saputo conquistarsi sempre più, anche grazie ad
appuntamenti di spessore, che calamitano turisti e visitatori
anche da lontano, come il festival del jazz, la rassegna enogastronomica
e la tradizionale ricorrenza dei morti, una festa che affonda
le sue radici nel passato remoto e che non vive delle suggestioni,
assai più recenti, dell’americana nottata di
Halloween. Delle bellezze del luogo, in specie dal punto di
vista storico-culturale, ha dissertato il prof. Antonio Di
Biccari, Assessore alla Cultura del Comune di Orsara che,
con le sue parole, ha catapultato i telespettatori nella suggestiva
atmosfera dell’importante passato di questo centro abitato,
di cui restano numerose, pregevoli, testimonianze. L’assessore
si è reso particolarmente disponibile durante la realizzazione
della trasmissione, assumendo il ruolo che indispensabile
“cicerone” per un interessante tour attraverso
le vie e i monumenti di Orsara, alla scoperta di particolari,
da molti, ignorati. All’appuntamento non poteva mancare
il parroco di Orsara, don Salvatore Ceglia, che, da ben vent’anni,
è testimone del cambiamento, di una città che
cresce e alla quale sa essere vicino, riponendo particolare
fiducia nei giovani. Fattore particolarmente rilevante è
la natura del territorio di Orsara, vocato a numerose produzioni
di qualità, come rilevato dal Presidente della CIA
sezione foggiana, Michele Colangelo, un orsarese DOC. L’intervento
del dottor Colangelo ha introdotto un alto argomento degno
di nota: la ricchezza di selenio, un microelemento che, secondo
studi scientifici, stimolerebbe la longevità. Abbiamo
approfondito la tematica insieme al dottor Leonardo Belluscia,
medico, oltre che consigliere comunale, il quale ci ha spiegato
l’utilità del selenio, un minerale presente in
numerosi alimenti e molto importante per gli esseri viventi,
in quanto aiuta a difendersi dai radicali liberi, principali
fattori dell’invecchiamento cellulare, e a prevenire
diverse patologie. Sull’argomento è intervenuto
anche l’agronomo Dario Creolla, che ha illustrato il
progetto “SELOR”, un’iniziativa in corso
per dimostrare la rilevanza del selenio e valutare lo stress
ossidativo nella popolazione di Orsara di Puglia, oltre che
gli effetti della prevenzione nutrizionale sull'invecchiamento.
Lo studio, nato dalla partnership del Comune di Orsara con
vari enti (come la Facoltà di Agraria Scienze e Tecnologie
Alimentari dell’Università di Foggia, l’ASL
FG/3, il Cancer Research Laboratory, University of Auchland,
New Zeland, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto
di Mutagenesi e differenziazione di PISA…), è
collegato a diversi centri alcune aree della Nuova Zelanda,
Stati Uniti e Cina che hanno terreni agricoli talmente poveri
di micronutrienti che hanno determinato, nelle popolazioni
locali, malattie da carenza. Durante la serata, sono state
presentate le interviste realizzate in occasione di una data
importante per la provincia di Foggia, il conferimento della
laurea ad honorem ad uno dei personaggi più noti per
aver esportato la “foggianità” anche all’estero.
Parliamo del musicista e show man Renzo Arbore. Presso l’Ateneo
di Capitanata, oltre al “Renzo nazionale”, abbiamo
avuto modo di chiacchierare con il prof. Antonio Muscio, Rettore
dell’Università degli Studi del capoluogo dauno,
con il Vicepresidente della Provincia di Foggia, dott. Franco
Parisi e con il dottor Carmine Stallone, Presidente provinciale.
Tutti uniti nell’intento di promuovere, e sostenere,
un territorio che vanta così tante ricchezze e tradizioni
da non temere il confronto con l’estero! Una conclusione
scoppiettante ha caratterizzato la nona puntata de “I
racconti della terra”, con una simpatica “confessione”
da parte dell’Assessore Provinciale alla Formazione
Professionale, il dottor Giuseppe Calamita, che ha, prima,
scherzosamente dichiarato di aver accolto con gioia l’invito
ad Orsara nell’auspicio che gli studi in corso comprovino
un aumento della longevità nella cittadina subappenninica,
per poi lodare la vitalità e l’attivismo di Orsara,
un piccolo fiore all’occhiello della Capitanata.
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