E’ l’enogastronomia
la star tra le tante stelle che hanno accolto l’invito
di Foggia, per la quinta edizione del Festival dedicato al
Cinema Indipendente, un appuntamento che sta valorizzando
la cultura, la produzione cinematografica indipendente e,
da due anni a questa parte, anche i sapori tipici.
Tutti ricorderanno Alberto Sordi in “Un americano a
Roma”, per la regia di Steno. L’Albertone nazionale,
dopo aver provato a resistere, si lancia affamato su un piatto
di spaghetti esclamando: “Maccheroni, m’hai provocato
e io ti distruggo, adesso, io me te magno”.
E che dire dell’indimenticabile scena davanti al frigo
di “Nove settimane e mezzo” che univa Mickey Rourke
e Kim Basinger in un connubio di eros e cibarie?
L’elenco di film “gustosi”, segno che la
sesta arte ha sempre avuto occhio per le bontà del
palato, è infinito. Da “Il Pranzo della Domenica”
di Carlo Vanzina al dolcissimo “Chocolat”, da
“La grande abbuffata” con l’indimenticabile
Ugo Tognazzi (chef di eccezione che, insieme a decine di film
ha lasciato in eredità anche quattro libri personali
di ricette) alla fantastica scena degli spaghetti “intascati”,
nel senso letterale della parola, da un affamato Totò
in “Miseria e nobiltà”…
Per non parlare poi di quelle tranche cinematografiche “tricolore”
diventate un cult anche in America, come i celebri “Spaghetti
western” di Sergio Leone.
Sicché il cinema strizza, ed ha strizzato, spesso l’occhio
ai sapori, così Foggia ha scelto di divulgare le tipicità
che, insieme al crescente spessore culturale, stanno diventando
un vanto di Capitanata. Se dovessimo girare un lungometraggio
sull’enogastronomia dauna…sarebbe un film da Oscar
e, in base a questa forte convinzione, abbiamo realizzato
un appuntamento tutto speciale in occasione del Cinefestival
2005, incontrando registi, attori, addetti ai lavori, elementi
di spicco delle istituzioni…ma anche produttori, chef,
ristoratori delle migliori aziende di Capitanata.
L’inaugurazione della kermesse cinematografica ci ha
permesso di incontrare il Presidente della Regione Puglia,
Nichi Vendola, che si è soffermato
sul valore veicolante dell’enogastronomia, anche dal
punto di vista della crescita economica. In occasione del
taglio del nastro, abbiamo intervistato il Presidente della
Provincia, Carmine Stallone, che potrebbe
rivelare indubbie qualità di sceneggiatore e regista,
visto il suo interessante intervento intorno ad un eventuale
film dedicato all’enogastronomia di Capitanata. D’accordo
anche il Sindaco di Foggia, Orazio Ciliberti,
convinto che il paniere di tipicità locali potrebbe
dar luogo ad un vero e proprio kolossal.
L’Assessore Provinciale alle Produzioni del Territorio,
Antonio Angelillis, ha affermato, sempre
per restare in tema cinematografico, che c’è
da ben sperare anche per le “piccole produzioni alimentari
indipendenti” del paniere di bontà locali, affinché
diventino prodotti da “grande circuito”, pur nel
rispetto della tipicità e delle prelibatezze di nicchia.
Ogni sera, a seguito delle proiezioni del film in concorso,
ed in tandem con i dibattiti e gli incontri dedicati al mondo
del cinema, Piazza Mercato, nel cuore antico di Foggia, ha
ospitato degustazioni con alcuni tra i migliori ristoratori
provenienti da tutta la provincia.
Gli chef hanno dato prova di straordinaria abilità,
realizzando sapienti miscele di ingredienti nostrani, come
nel caso di Antonio Trivento, di “Ristore”
a San Severo. E’ stato possibile appurare la maestria
dello chef del ristorante “Avellaneta” di San
Marco La Catola, che ha realizzato piatti da Oscar, così
come avvenuto anche con il noto chef Berardo Merafina,
un vero maestro del fornello…
Molto apprezzate anche le ricette realizzate da “Il
Petriccolo”, una vera delizia per il palato, il gusto
della tradizione e della genuinità dell’agriturismo
“Lu stalliero” di Monteleone di Puglia, i prodotti
caseari, i salumi, i legumi e tanto altro ancora…
Alla serata conclusiva della manifestazione c’erano
davvero tutti: esponenti del mondo della politica e delle
istituzioni, addetti all’arte cinematografica, l’illusione
delle illusioni, personaggi della tv, della musica, della
stampa…
Abbiamo avuto modo di sorridere e di ascoltare il regista
Nico Cirasola, convinto assertore della meridionalità
e sostenitore della gastronomia come forma d’arte.
Solidale su questo argomento anche il docente universitario
Francesco Saverio Nisio, che ha sottolineato
come anche il cinema documentaristico si stia rivolgendo,
sempre più spesso, all’enogastronomia. Per esempio,
con il controverso “Mondovino”, lungometraggio
molto discusso nella scorsa annata cinematografica, una protesta
in piena regola contro la globalizzazione enoica.
Ospite della terra di Capitanata, anche il noto giornalista
piemontese, esperto di enogastronomia e pluripremiato, Alfredo
Zavanone, rapito dall’accurata organizzazione
e dal pregio delle produzioni di cui è stato testimone.
E per produzioni, si badi bene, ci riferiamo tanto a quelle
“visive” e “sonore”, proiettate sul
grande schermo, quanto a quelle miranti al gusto, al tatto
ed all’olfatto…insomma, un connubio totalizzante
di tutti e cinque i sensi!
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