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Presentazione I Racconti della Terra
 

SINTESI DELLA 126° TAPPA - LOC. GIARDINETTO ORSARA DI PUGLIA

“I Racconti della Terra” dedica questa puntata al grano duro di Capitanata: già il sommo poeta latino Orazio, nell'anno 37 a.C. descriveva il grano duro di Puglia tra i migliori in assoluto "al mondo". Tale grande apprezzamento inciso in oltre 2000 anni di storia , viene oggi ancor più riconosciuto grazie allo storico grano che prende il nome dal senatore abruzzese Raffaele Cappelli, promotore nei primi del novecento della riforma agraria che ha portato alla distinzione tra grani duri e teneri.
È un frumento duro, aristato (cioè dotato di ariste, i filamenti che si notano nelle graminacee), ottenuto per selezione genealogica a Foggia, nel 1915 da Nazareno Strampelli. Per decenni è stata la coltivazione più diffusa, fino al diffondersi delle varietà più produttive. Ne abbiamo parlato prima con Lucia Di Domenico, titolare dell’agriturismo “Posta Guevara” e presidente Associazione “Grano duro di Puglia sen. Cappelli” e con alcuni soci come Luigi Grasso, che ci conduce in un iter storico attraverso gli attrezzi connessi con la lavorazione del grano e delle farine.
La coltivazione del grano duro costituisce un comparto di grande importanza per la Puglia, tanto che, in virtù delle ampie superfici dedicate alle piantagioni di grano, il Tavoliere delle Puglie, con i suoi 9 milioni di quintali annue, è noto come il “granaio d’Italia”.Il Tavoliere è ancora il granaio d’Italia? Risponde l’esperto di marketing Federico Ceschin.  Il grano duro si è sviluppato piuttosto in ritardo, intorno al IV sec. a.C., e si è diffuso in tutta l’area mediterranea e medio-orientale a clima caldo e siccitoso, soppiantando il farro. In Italia, questa coltivazione ha avuto una notevole espansione negli anni ’70 a seguito della politica agricola della Comunità Europea che ne incentivò la produzione per far fronte all’incremento del consumo delle paste alimentari e alla conseguente importazione massiva di grano duro che ne derivava.  Ne parliamo con Emiliano Niro, tecnologo alimentare, Marcello Amoroso, agronomo e con Pasquale De Vita, ricercatore presso  CRA di Foggia.  Ma ci interessa sapere cosa rappresenta oggi la produzione delle graminacee in Capitanata, cosa significhi essere imprenditori, nonostante crisi e defaillances diffuse, le risposte sono affidate a Michele Di Dedda, imprenditore e sindaco di Bovino, col dott. Simonelli, sindaco di Orsara di Puglia, nonché col giovane imprenditore sanmarchese Antonio Cera. Una vera novità in anteprima per i telespettatori dei racconti della terra è il connubio tra grano e olio, un mix incredibile anche per la bellezza e non solo per la salute, la presenta Angelo Marinaccio, produttore olio extravergine di oliva biologico. Non sono pochi i giovani che hanno deciso di ereditare le passioni di famiglia, è il caso dell’agronomo Francesco Grifoni, figlio e nipote d’arte. Suo padre e suo nonno scoprirono alcune varietà di grano molto apprezzate nel corso del XX secolo, poi soppiantate da varietà più selezionate nel corso del tempo, non a caso grifoni è anche il nome di un grano la cui particolarità stava nell’altezza delle piante. E facciamo un tuffo nel passato con la 94enne signora Luigina Sabatino, ex coltivatrice di San Marco in Lamis,  con lo studioso Angelo Capozzi, con Grazia Galante, esperta di tradizioni sanmarchesi e con Domenico Ciocia, artigiano “cestaio”. Quali possibilità ci sono oggi per i giovani che vogliono continuare la tradizione delle eccellenze nostrane, pur restando al passo con i tempi? E quanto è importante il loro contributo, la formazione, l’uso anche di nuovi media per calamitare interesse verso l’identità del territorio di appartenenza?  Lo spiega Daniele Circiello, general manager “Solutiongroups”.

Buona visione!

 


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